giovedì 14 marzo 2013

Un Gesuita al Vaticano [Papa Francesco]


Della scelta di Bergoglio al soglio pontificio non stupisce tanto la nazionalità - ormai all'idea di un papa internazionale ci siamo abituati - quanto il fatto che sia un gesuita.

E' infatti il primo in assoluto nella storia a diventare papa, e questa non è certo una casualità.

In Sudamerica i gesuiti hanno lasciato la traccia più profonda nel loro operato. E anche questa traccia, purtroppo, ha due volti diversi e contrapposti. Da una parte, i gesuiti hanno sempre cercato di proteggere le popolazioni locali dagli abusi e la tentativi di schiavizzazione da parte dei latifondisti. Il culmine di questa loro filosofia venne raggiunto negli anni '70, quando la teologia della liberazione, da loro predicata, sembrò poter diventare il nuovo vangelo sociale per le grandi masse di sfruttati in tutto il continente.

Ma c'è anche il lato oscuro della Chiesa, che in Cile e in Argentina ha collaborato attivamente con la repressione militare degli anni 70, non mancando di coinvolgere, a quanto pare, gli stessi vertici gesuiti.

Fu proprio Jorge Bergoglio, il papa eletto poche ore fa, ad essere accusato di aver consegnato alle squadre della morte alcuni preti gesuiti da loro ricercati. Era il periodo dei desaparecidos, iniziato subito dopo golpe argentino del '76, nel quale oltre 5000 oppositori del regime vennero rapiti dai militari e fatti scomparire nel nulla.

Si sarebbe poi saputo che questi oppositori venivano rinchiusi nei sotterranei della famigerata ESMA, l'accademia della marina militare di Buenos Aires, trasformata per l'occasione in un vero e proprio campo di concentramento. Qui gli oppositori venivano direttamente uccisi dai militari, oppure venivano caricati su aerei ed elicotteri, e venivano gettati in mare ancora vivi.

Due preti che riuscirono a sopravvivere, Orlando Yorio e Franz Jalics, accusarono in seguito il loro superiore, Jorge Bergoglio, di averli consegnati ai militari. Bergoglio ha sempre raccontato di essersi adoperato per la loro liberazione, ma non ha mai saputo spiegare perché non sia stato in grado di proteggerli dall'arresto dei militari in primo luogo. Sarebbe bastata una sua parola, e nessuno li avrebbe mai toccati. La vicenda, che fece molto scalpore in Argentina, è stata raccontata nel dettaglio da Horacio Verbitsky nel suo libro "El Silencio: de Paulo VI a Bergoglio: las relaciones secretas de la Iglesia con la ESMA".


INTERVISTA a Horacio Verbitsky sull'elezione: http://www.today.it/rassegna/verbitsky-bergoglio.html



Fonti: 
Luogocomune.net
         today.it
         dazebaonews.it
               

venerdì 1 marzo 2013

11 Settembre - Edificio 7

E' un'analisi oltremodo dettagliata, puntuale e chiara di MASSIMO MAZZUCCO. 
"Ma non ce ne sarebbe affatto bisogno se la gente avesse un minimo di raziocinio. Qui è come se qualcuno tentasse di farci credere che i gatti parlano e avessimo bisogno di un trattato scientifico sull'anatomia del gatto per sapere se è vero o no."